Il torchio di Cesnola |
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Ivo Peretto |
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INTRODUZIONE Riporto in queste poche pagine
ciň che ho imparato da mio padre e mio nonno e che a loro era stato insegnato
da chi li ha preceduti nell'utilizzo di questa macchina. Regole ed azioni che sono state sempre
tramandate oralmente ora io ho cercato di riassumere. Il torchio a leva rappresenta
una delle prime forme di torchio per la spremitura conosciuta. Costruito nel
1849, il torchio di Cesnola, era utilizzato da piů famiglie per la spremitura
delle vinacce. Oggigiorno il torchio č ancora funzionante e viene annualmente
utilizzato. Per poter capire la funzionalitŕ di questa
macchina occorre innanzitutto spiegare il processo di vinificazione partendo
dalla vendemmia. Raccolte le uve queste vengono pigiate con una pigiatrice
meccanica, un tempo questa operazione veniva effettuata pestando a piedi nudi i grappoli. L’operazione di
pigiatura produce un succo dolce misto a bucce e raspe, detto mosto. Il mosto viene messo in enormi contenitori
(tini) e lasciato fermentare per almeno 20 giorni. Terminata la fermentazione si separa il
liquido(vino) dalla parte solida (vinacce). Per poter estrarre completamente
il vino dalle vinacce si utilizza il torchio. NOMENCLATURA Prima di spiegare il funzionamento di
questa antica macchina vediamo un po’ di nomenclatura |
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A Pietra per il contrapesso B Vite in
legno di noce, manovrando
oppurtunamente la vite si alza oppure
abbassa il trave C Madrevite in
legno di pioppo D Trave lungo 9.80m in legno di noce E Piantone F Traversone G Palo di
appoggio per manovrare il trave H Travette I Gabbia per le vinacce J Bacino in
pietra per la raccolta del vino che fuorisce dalla spremitura K Arresto per impedire lo sfilameno del trave (ha la forma di un giglio
fiorentino) L Ceppo che impedisce lo sfilamento del
trave ( si č sfruttato il ceppo della pianta) M Palo di appoggio sul quale si infulcra la leva I punti di intervento per manovrare questa macchina sono sostanzialmente
tre: la vite(B) e i due pali d’appoggio (G ed M). FUNZIONAMENTO Per spiegare il
funzionamento del torchio suddividiamo l’operazione di torchiatura in tre
fasi: carico, torchiatura e scarico. Carico
Rimuovere
palo d’appoggio M e, lasciando inserito il il palo G, avvitare la vite B.
Agendo in questo modo il trave si alza rispetto alla gabbia. Dopo aver
portato il trave alla massima altezza possibile, riempire la gabbia con le
vinacce da torchiare avendo cura di distriburle uniformemente. Riempita la
gabbia con le vinacce ricoprirle con l’ apposito coperchio di legno le
vinacce e costruire su di esso una castellatura di travetti fino ad un
livello tale che la castellatura esca dalla gabbia.
Il coperchio in legno serve a distribuire
la forza, che si andrŕ ad applicare, uniformemente su tutte le vinacce. La castellatura dei travetti deve terminare
con un travetto perpendicolare al trave del torchio. Torchiatura
Terminata la costruzione della castelatura
si procede abbassando il trave sulla castellatura ovvero svitando la vite B.
Quando il trave si appoggia sulla castellatura il vino inizia ad uscire, quindi procedere
con l’abbassamento lentamente prestando attenzione che il trave non tocchi la
gabbia e, se tale evento si verificasse, rialzare il trave e aggiungere dei
travetti. Si procede con l’abbassamento del trave fino a quando la feritoia,
che permette l’inserimento del palo dáppoggio M, non e completamente aperta
ed e quindi possibile inserire tale palo. Inserito il palo d’appoggio M e rimosso
quello G, che nel frattempo si č liberato perché il trave appoggia sulla
castellatura di travetti, si inizia ad avvitare la vite B. Operando in questo
modo la vite cerca di alzare il ceppo (L) del trave, ma tale movimento č
impedito dal palo d'appoggio M e tutta la forza viene distribuita sulla castellatura
di travetti e di conseguenza sulle vinacce. Si continua ad avvitare la vite B fino a
quando la pietra di contrappesso non si alza Alzata la pietra non rimane che aspettare
che questa si abbasi per poi rialzarla. L´operazione di alzata della pietra la
si repete tre o quattro volte. Il vino che fuoriesce dalla gabbia viene
raccolto nel bacino in pietra e poi confluisce in una tubazione che lo porta
direttamente nel locale adiacente. Scarico
Terminata l’operazione di
torchiatura si svita la vite B fino a quando č possibile la rimozione del
palo d’appoggio M e l’inserimento di quello G. A questo punto si avvita B alzando il trave
alla massima altezza possibile, si rimuovono i travetti ed il coperchio in
legno. La gabbia che contiene le vinacce pressate viene aperta e quindi č
possibile scaricare il torchio. MANUTENZIONE Per terminare questa breve
spiegazione descrivo quali sono le principali operazioni di manutenzione.
Annualmente si deve oliare la vite B (č consigliato l'uso di olio di oliva) e
inoltre si deve controllare lo stato del palo di appoggio M che non deve
presentare nessuna crepa o segni di cedimento |